Metodo Gulliver
Progetto Uomo
“Progetto Uomo” è la filosofia di intervento a cui ci siamo ispirati fin dall’inizio delle nostre attività.
In Italia è stata ideata e applicata per la prima volta sul finire degli anni ‘70 da don Mario Picchi presso il CEIS di Roma per il recupero dei tossicodipendenti.
Propone una visione dell’uomo come protagonista del proprio percorso di cura e rinascita, consapevole dei propri limiti e risorse, affrancato da ogni schiavitù e teso al rinnovamento di sé e degli altri. Con responsabilità e progettualità.
Nel tempo abbiamo declinato la metodologia proposta da “Progetto Uomo” a tutti gli ambiti del nostro lavoro sociale e terapeutico, pedagogico e sanitario, preventivo e formativo.
La continua evoluzione dell’applicazione di Progetto Uomo, in relazione a nuove urgenze sociali e a nuovi bisogni, ha portato un arricchimento metodologico: possiamo parlare oggi, alla luce della nostra storia, di un “metodo Gulliver” per la cura e la prevenzione.
Visione olistica
Lavoro in equipe
Competenza ed empatia
Progetto individuale
Dimensione relazionale
Rete sul territorio
La filosofia di Progetto Uomo
Siamo qui
perché non c’è alcun rifugio
dove nasconderci da noi stessi.
Fino a quando
una persona non confronta se stessa
negli occhi e nei cuori degli altri, scappa.
Fino a quando
non permette loro di condividere i suoi segreti,
non ha scampo da essi.
Timorosa di essere conosciuta,
non può conoscere se stessa
né gli altri: sarà sola.
Dove altro se non nei nostri punti comuni
possiamo trovare un tale specchio?
Qui, insieme,
una persona può, alla fine,
manifestarsi chiaramente a se stessa,
non come il gigante dei suoi sogni
né il nano delle sue paure,
ma come un uomo parte di un tutto
con il suo contributo da offrire.
In questo terreno noi possiamo mettere radici
e crescere,non più soli, come nella morte,
ma vivi a noi stessi e agli altri.